
Particolari
Poesie
Le poesie della raccolta Particolari rappresentano spaccati di vita, analizzando specificatamente alcuni dettagli di queste esperienze di vissuto, a partire dalla nascita fino alla morte.
Ognuna di queste poesie segue una logica sia relativamente alla metrica che ai contenuti per sperimentare nuove sonorità che possano rispecchiare gli argomenti trattati e regalare le giuste emozioni.

Alcune di queste poesie seguono una metrica classica:
“Particolari di vita” è un sonetto, “Amanti” è una canzone, “L’amore è” è un madrigale, “L’amore è un sogno” un sonetto minore.
“A Lola” sfida il classicismo leopardiano di “A Silvia” dedicando questa canzone ad una prostituta trans.
Mentre altre di queste poesie seguono metriche studiate appositamente per creare le atmosfere ricercate dall’autrice.
LEGGI LA RACCOLTA DI POESIE - PARTICOLARI
PARTICOLARI DI VITA
… Suoni che fluiscono nell’aere puro
Una goccia di luna
sul viso
Un silenzio comprime
la mente
Uno spasimo d’ali
si spegne.
Particolari dispersi nel vento
Apparsi in un istante di follia
Oggetti dell’inutile abulia
Lievi fuggiaschi che più or non sento
Voci silenti in un sole oro cruento
Aspettano l’antica sinfonia
Dee memori di un’estatica elegia
Vaghi tramonti confusi al mar spento.
Un cielo evanescente nell’oblio
Volti sacri perduti nel ricordo
Mani ebbre di dolore ormai profondo
Il cuore eternamente a me restio
Inerme s’abbandona ad un accordo
Solitario e dimentico del mondo.
L’aura gelida imbruna
su un riso.
L’empio baratro esprime
il niente
Vane morse letali
d’uom degne.
… Immagini sbiadite dal tempo
SOLITUDINE
Ampie distese fuggono nel sole
Eternamente attese omai dal cielo
In esse il mondo perde la sua mole.
Non si ergerà lo stelo
Spezzato dalla bora
E abbandonato al gelo.
L’aurora
S’accende e
Divora
Solo
ME
Solo
S’arrende
Il cuore
Che attende.
Esule nel dolore
Della mia prigionia
Immagino l’amore.
E non esiste minima euforia
Se or io con te dividerla non posso
Indi trascura ancora la mia follia.
VITA
Ascoltare
Il silenzio del mare
Sotto l’immensità
Del cielo,
Per perdersi
Nel suono
Dell’immortalità.
SERA
Lieve fragranza
di lenzuola di seta
Il tuo giovane corpo
nelle mie mani
precipita
Il vento ha infranto
gli ultimi sospiri
La tua pallida chioma
sopra la seta
si agita
Ancora uno spasimo e dopo il silenzio
Sussultano le mura
ed occhi inespressivi
puntati su di noi
Ascoltano gli ospiti abusivi
dei nostri corridoi
Ancora uno spasimo e dopo il silenzio
Sfiorandoti
animo ancora
il supremo tremore
E ascolto il tuo respiro
svanire piano
Nel tacito
fluire del tempo
ho scordato il dolore
E nel sogno finale
ritroveremo
L’ALBA
AMANTI
Agonia leggera di sguardi compromessi,
nell’aria buia
di un giorno esasperato
ho rivisto il vuoto.
Tattili vibrazioni di piacere
In un avido vortice segreto
Scivoli fra le mani trepitanti.
Gemiti condannati ‘mai a tacere
Uno sguardo d’ardore non discreto
Labbra costantemente palpitanti.
Soli insieme esitanti.
Amami nel silenzio della seta
Sulla pelle sfiorata dal dolore
Soffoca la mia rabbia nel tepore.
Ibridi abbandonati senza meta
In attesa di fragili emozioni.
Spogliami
dai pensieri e dalle parole
del mondo
per scoprire che in me
c’è l’universo
L’AMORE È
La mia sagoma riflessa nel latte,
o è forse un attore del grande schermo?
Nel silenzio della notte il cuor batte
e come un pazzo mi agito e son fermo.
Forse è un’immagine che mi attrae,
forse è una frase interessante.
Per me è la presenza di un amante
che su tela i desideri ritrae.
Tu sei la quiete dopo la tormenta,
l’eterna corsa finalmente lenta,
sei la fine delle mortali paure
e delle mie pene tu sai le cure.
L’AMORE È
forse il miglior amico.
L’AMORE È UN SOGNO
Nasce dolce ed inatteso
Come un sol primaverile
In un attimo febbrile
Quali passioni ha acceso?
Il cuor felice ha reso
Con promesse, o vile,
E il suo fascino gentile
Ogni speranza ha leso.
Tale fugace istante
Può appagar il duolo
Che si ripete eterno?
E’ il sogno di un amante
Inetto nel suo ruolo
Di sconfiggere l’inverno.
L’ABBANDONO
Elidi
per un attimo
i tuoi pensieri;
cullati
al dolce canto
del mare,
che lambisce dolcemente
i lidi evanescenti;
gioisci dinnanzi
ad una virida distesa
e fa’ che il tuo cuore
raccolga
le sensazioni più magiche.
Erra nell’aria
l’elfo solitario,
dalle vesti candide
e dai capelli d’oro;
vaga senza meta
cercando un amore
che lo sappia capire.
Nei campi spumeggianti
primeggia il grano
soffice, profumato,
mentre il vento
lo accarezza piano
sotto il sole cocente.
Lasciati scivolare
sull’iride incantata,
cammina sulle acque limpide;
sii come la sorgente
pura ed eterna;
sii come l’aquila
libera e regale.
Fa’ che il tuo spirito ribelle
si abbandoni
per un istante
al cicalio della natura
e che, spinto dall’aura serale,
sparisca nell’abisso
di un tramonto.
BIMBO
Giunto è il tempo del buio
Fuggire lontano
Stringendo la mano
Ballare nel vento
Sul mare d’argento
Promesse, promesse
Parole, le stesse
Insieme viaggiamo
Insieme moriamo
E incombe la paura del buio
Ritorna l’oblio
È tempo d’addio
La fine del gioco
Diverte omai poco
O noia nemica,
Passata ed antica
Dimentica, o gaia,
dell’ultima baia.
E ancora rincorri quel buio
ETERNO.
ARTE
LA
LUCE
EMERSE
DALLE TENEBRE
GIUSTA E SEVERA
LE VIE ILLUMINO’
E LA SUA DOLCE MUSICA
RESE GLI UOMINI IMMORTALI
A LOLA
Lola, rimembri ancora?
Sul tuo corpo la seta scivolava
in vortici sinuosi,
rosseggiava la bocca maliziosa
nell’accennare il timido sorriso.
Profumavi di rosa.
Tra le prede latranti,
sicura volteggiavi;
aspettavo silente
che m’invitasti d’amore a sognare.
Un invito a ballare.
Tra le mie braccia a qual presente ambivi
O tu, beltà, che da donna vestivi
il sol uomo che amavi
e che invano cercavi?
PERDITA
Paura … del silenzio
Paura di non poter fermare il tempo
Paura … di un addio
LA MORTE
Silente su me cadde
Il velo della notte
Apparve e
Scomparve
La morte
Incontra Laura
La poesia classica vs. la poesia contemporanea
La poesia classica segue delle metriche ben precise, ovvero degli schemi di regole relative agli accenti e rime, che il poeta rispettava in maniera metodica e precisa. La metrica permette di donare una cadenza quasi musicale al poema, rendendolo piacevole alla lettura. La poesia classica riusciva quindi non solo a comunicare un messaggio ma anche a donare emozioni provocate dalla sonorità dell’opera.
A partire dai primi del Novecento gli autori hanno iniziato a stravolgere le regole della metrica per creare nuove sonorità. Anche il lingaggio è cambiato e si è modernizzato, includendo vocaboli non necessariamente arcaici e poetici.
Il rivoluzionatore della metrica fu Giuseppe Ungaretti, che pur mantenendo l’endecasillabo, preferì una poesia libera da strutture fisse, con frasi brevissime che vanno a capo per evidenziare alcune parole. Semplificò anche il linguaggio rendendo così la sua poesia accessibile a tutti.
Nella poesia odierna si ritrovano moltissimi stili diversi. C’é chi fa una scelta tradizionalista, tornando alle metriche classiche ed optando per un linguaggio poetico classico, chi invece continua la legacy di Ungaretti continuando a stravolgere il verso per donare nuove esperienze.
Con l’avvento del self-publishing, chiunque può pubblicare scritti, che siano prosa o poesia. Non esistono quindi più regole, né restrizioni e per il lettore diventa a volte difficile selezionare gli autori che possono essere di suo gusto. In ogni caso è importante continuare a leggere per dar supporto agli scrittori emergenti.
Opta per un’opera contemporanea e scopri un nuovo autore!