Particolari - Poesie di Laura Schellino

Particolari

Poesie

Le poesie della raccolta Particolari rappresentano spaccati di vita, analizzando specificatamente alcuni dettagli di queste esperienze di vissuto, a partire dalla nascita fino alla morte.

Ognuna di queste poesie segue una logica sia relativamente alla metrica che ai contenuti  per sperimentare nuove sonorità che possano rispecchiare gli argomenti trattati e regalare le giuste emozioni.

Particolari COPERTINA RETRO - Poesie di Laura Schellino

Alcune di queste poesie seguono una metrica classica:

“Particolari di vita” è un sonetto, “Amanti” è una canzone, “L’amore è” è un madrigale, “L’amore è un sogno” un sonetto minore.

“A Lola” sfida il classicismo leopardiano di “A Silvia” dedicando questa canzone ad una prostituta trans.

Mentre altre di queste poesie seguono metriche studiate appositamente per creare le atmosfere ricercate dall’autrice.

LEGGI LA RACCOLTA DI POESIE - PARTICOLARI

PARTICOLARI DI VITA

… Suoni che fluiscono nell’aere puro

 

Una goccia di luna

sul viso

Un silenzio comprime

la mente

Uno spasimo d’ali

si spegne.

 

Particolari dispersi nel vento

Apparsi in un istante di follia

Oggetti dell’inutile abulia

Lievi fuggiaschi che più or non sento

Voci silenti in un sole oro cruento

Aspettano l’antica sinfonia

Dee memori di un’estatica elegia

Vaghi tramonti confusi al mar spento.

 

Un cielo evanescente nell’oblio

Volti sacri perduti nel ricordo

Mani ebbre di dolore ormai profondo

 

Il cuore eternamente a me restio

Inerme s’abbandona ad un accordo

Solitario e dimentico del mondo.

 

L’aura gelida imbruna

su un riso.

L’empio baratro esprime

il niente

Vane morse letali

d’uom degne.

 

… Immagini sbiadite dal tempo

SOLITUDINE

Ampie distese fuggono nel sole

Eternamente attese omai dal cielo

In esse il mondo perde la sua mole.

 

Non si ergerà lo stelo

Spezzato dalla bora

E abbandonato al gelo.

 

L’aurora

S’accende e

Divora

Solo

ME

Solo

 

S’arrende

Il cuore

Che attende.

 

Esule nel dolore

Della mia prigionia

Immagino l’amore.

 

E non esiste minima euforia

Se or io con te dividerla non posso

Indi trascura ancora la mia follia.

VITA

 

Ascoltare

Il silenzio del mare

Sotto l’immensità

Del cielo,

Per perdersi

Nel suono

Dell’immortalità.

 

 

SERA

Lieve fragranza

di lenzuola di seta

 

Il tuo giovane corpo

nelle mie mani

precipita

 

Il vento ha infranto

gli ultimi sospiri

 

La tua pallida chioma

sopra la seta

si agita

 

Ancora uno spasimo e dopo il silenzio

 

Sussultano le mura

ed occhi inespressivi

puntati su di noi

 

Ascoltano gli ospiti abusivi

dei nostri corridoi

 

Ancora uno spasimo e dopo il silenzio

 

Sfiorandoti

animo ancora

il supremo tremore

 

E ascolto il tuo respiro

svanire piano

 

Nel tacito

fluire del tempo

ho scordato il dolore

 

E nel sogno finale

ritroveremo

L’ALBA

 

AMANTI

Agonia leggera di sguardi compromessi,

nell’aria buia

di un giorno esasperato

ho rivisto il vuoto.

 

Tattili vibrazioni di piacere

In un avido vortice segreto

Scivoli fra le mani trepitanti.

 

Gemiti condannati ‘mai a tacere

Uno sguardo d’ardore non discreto

Labbra costantemente palpitanti.

 

Soli insieme esitanti.

 

Amami nel silenzio della seta

Sulla pelle sfiorata dal dolore

Soffoca la mia rabbia nel tepore.

 

Ibridi abbandonati senza meta

In attesa di fragili emozioni.

 

Spogliami

dai pensieri e dalle parole

del mondo

per scoprire che in me

c’è l’universo

 

 

 

 

L’AMORE È

La mia sagoma riflessa nel latte,

o è forse un attore del grande schermo?

 

Nel silenzio della notte il cuor batte

e come un pazzo mi agito e son fermo.

Forse è un’immagine che mi attrae,

forse è una frase interessante.

 

Per me è la presenza di un amante

che su tela i desideri ritrae.

 

Tu sei la quiete dopo la tormenta,

l’eterna corsa finalmente lenta,

sei la fine delle mortali paure

e delle mie pene tu sai le cure.

 

L’AMORE È

 

                    forse il miglior amico.

L’AMORE È UN SOGNO

Nasce dolce ed inatteso

Come un sol primaverile

In un attimo febbrile

Quali passioni ha acceso?

 

Il cuor felice ha reso

Con promesse, o vile,

E il suo fascino gentile

Ogni speranza ha leso.

 

Tale fugace istante

Può appagar il duolo

Che si ripete eterno?

 

E’ il sogno di un amante

Inetto nel suo ruolo

Di sconfiggere l’inverno.

L’ABBANDONO

Elidi

per un attimo

i tuoi pensieri;

cullati

al dolce canto

del mare,

che lambisce dolcemente

i lidi evanescenti;

gioisci dinnanzi

ad una virida distesa

e fa’ che il tuo cuore

raccolga

le sensazioni più magiche.

 

Erra nell’aria

l’elfo solitario,

dalle vesti candide

e dai capelli d’oro;

vaga senza meta

cercando un amore

che lo sappia capire.

 

Nei campi spumeggianti

primeggia il grano

soffice, profumato,

mentre il vento

lo accarezza piano

sotto il sole cocente.

 

Lasciati scivolare

sull’iride incantata,

cammina sulle acque limpide;

sii come la sorgente

pura ed eterna;

sii come l’aquila

libera e regale.

 

Fa’ che il tuo spirito ribelle

si abbandoni

per un istante

al cicalio della natura

e che, spinto dall’aura serale,

sparisca nell’abisso

di un tramonto.

BIMBO

Giunto è il tempo del buio

 

Fuggire lontano

Stringendo la mano

Ballare nel vento

Sul mare d’argento

Promesse, promesse

Parole, le stesse

Insieme viaggiamo

Insieme moriamo

 

E incombe la paura del buio

 

Ritorna l’oblio

È tempo d’addio

La fine del gioco

Diverte omai poco

O noia nemica,

Passata ed antica

Dimentica, o gaia,

dell’ultima baia.

 

E ancora rincorri quel buio

 

ETERNO.

ARTE

LA

LUCE

EMERSE

DALLE TENEBRE

GIUSTA E SEVERA

LE VIE ILLUMINO’

E LA SUA DOLCE MUSICA

RESE GLI UOMINI IMMORTALI

A LOLA

Lola, rimembri ancora?

 

Sul tuo corpo la seta scivolava

in vortici sinuosi,

rosseggiava la bocca maliziosa

nell’accennare il timido sorriso.

 

Profumavi di rosa.

 

Tra le prede latranti,

sicura volteggiavi;

aspettavo silente

che m’invitasti d’amore a sognare.

 

Un invito a ballare.

 

Tra le mie braccia a qual presente ambivi

O tu, beltà, che da donna vestivi

il sol uomo che amavi

e che invano cercavi?

PERDITA

Paura … del silenzio

 

Paura di non poter fermare il tempo

 

Paura … di un addio

LA MORTE

Silente su me cadde

Il velo della notte

 

Apparve e

Scomparve

La morte

Incontra Laura

La poesia classica vs. la poesia contemporanea

La poesia classica segue delle metriche ben precise, ovvero degli schemi di regole relative agli accenti e rime, che il poeta rispettava in maniera metodica e precisa.  La metrica permette di donare una cadenza quasi musicale al poema, rendendolo piacevole alla lettura. La poesia classica riusciva quindi non solo a comunicare un messaggio ma anche a donare emozioni provocate dalla sonorità dell’opera.

A partire dai primi del Novecento gli autori hanno iniziato a stravolgere le regole della metrica per creare nuove sonorità.  Anche il lingaggio è cambiato e si è modernizzato, includendo vocaboli non necessariamente arcaici e poetici.

Il rivoluzionatore della metrica fu Giuseppe Ungaretti, che pur mantenendo l’endecasillabo, preferì una poesia libera da strutture fisse, con frasi brevissime che vanno a capo per evidenziare alcune parole. Semplificò anche il linguaggio rendendo così la sua poesia accessibile a tutti.

Nella poesia odierna si ritrovano moltissimi stili diversi.  C’é chi fa una scelta tradizionalista, tornando alle metriche classiche ed optando per un linguaggio poetico classico, chi invece continua la legacy di Ungaretti continuando a stravolgere il verso per donare nuove esperienze.

Con l’avvento del self-publishing, chiunque può pubblicare scritti, che siano prosa o poesia.  Non esistono quindi più regole, né restrizioni e per il lettore diventa a volte difficile selezionare gli autori che possono essere di suo gusto.  In ogni caso è importante continuare a leggere per dar supporto agli scrittori emergenti.

 

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